LA RIVELAZIONE CARLO AMLETO: «TRASFORMO LA VITA IN MUSICA E IRONIA»

Un’orchestra che si esibisce sul pianerottolo a ritmo di campanello, un insegnante che fa discorsi motivazionali con sottofondo di pianoforte (suonato da lui stesso in classe), un giornalista che legge il Tg e lo trasforma in un ballo di gruppo, un medico – il #DottorAmleto - che prescrive generi musicali per curare i malanni. Sono le idee alla base del successo di Carlo Amleto, comico, musicista e attore che sta spopolando sui social (su Instagram ha 193mila follower), in tv (su Canale 5 e alla Rai, ma anche su Prime Video con “Lol Talent Show”) e anche a teatro, dove sono sold-out in questi giorni le date romana, milanese e napoletana del suo “Scherzo N° 1 – Opera prima”. Siciliano classe 1993, Carlo Amleto è un artista capace di trovare la musica in ogni gesto quotidiano e trasformarla in risata. Contagiosa. Una dote bellissima che può alleviare le fatiche della vita.

Come ci riesce?

«Ogni suono, anche quello che può sembrare meno musicale, è una nota, tutto è armonizzabile. Ogni cosa può essere vista da un punto di vista musicale e questo mi diverte tantissimo. Una volta ero in macchina e sentivo un fastidioso segnale che faceva ti-ti-ti-ti. Ho iniziato a fischiettare le note vicine a quella e ho creato una canzoncina che ha reso la cosa piacevole».

Ha avuto una solida formazione da musicista e attore, ma da piccolino, in casa, quanta musica c’era?

«Mamma era casalinga, papà medico, ma erano entrambi molto appassionati di musica, avevamo la casa piena di strumenti, suonavano e cantavano entrambi. Ho quindi sempre respirato la musica in casa, ma ho iniziato a interessarmi davvero quando avevo 8 anni. Poi, alle medie, ho visto il film “Ray” su Ray Charles e sono rimasto folgorato: ho deciso istantaneamente che volevo suonare il piano e da quel momento non l’ho mai abbandonato».

 Le sembra che sia un buon momento per una nuova comicità?

«Penso anche al successo di Valerio Lundini ed Emanuela Fanelli… Vedo che il pubblico risponde molto bene a ciò che faccio sui social, in tv e a teatro. Apprezzano molto e ne sono contento. Io mi muovo in particolare nel territorio del teatro-canzone e funziona: la musica e l’ironia piacciono a tutti».

Nel suo curriculum ci sono anche piccole esperienze cinematografiche. La vedremo sul grande schermo?

«Anni fa ho fatto una piccola parte in “Tutti per uno, uno per tutti”. All’epoca facevo i provini, ma ora ho smesso di farli. Più che fare un film da scritturato, ora ciò che mi preme di più è sviluppare le mie idee, elaborarle per il teatro e impegnarmi in tv».

L’impressione è che la sua nota malinconica sia uno degli ingredienti del suo successo. Lei che ne pensa?

«Sono fatto così, è il mio carattere da sempre. Ora faccio teatro-canzone ma prima tenevo separate le attività di attore e cantautore e facevo cantautorato triste. Da un po’ di tempo ho scoperto che unire musica e comicità mi permette anche di mettere un po’ della mia malinconia nell’ironia, e che funziona».

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